mercoledì 14 agosto 2013

Fuga a Manhattan

Il titolo di questo post non poteva essere più banale...eppure il mio viaggio in solitaria, cominciato come una pazzia di una tarda adolescente che non capisce i propri limiti, è stata una vera rivelazione, e una manna dal cielo per la mia mente.
Verrebbe da dire che a volte, anche se raramente, i sogni si realizzano..
E così, dopo alcuni giorni lavorativi che per fortuna sono trascorsi con persone divertenti e in perfetta sintonia, il mio breve e stancante tour da Las Vegas a San Francisco e poi a New York è stato un salto nel tempo, a quegli anni in cui vincevo le mie naturali paure e ritrosie per "partire", semplicemente "partire"....
Un tour in cui le cose viste sono state molte, le esperienze vissute sono state intense, ma soprattutto l'autostima e la carica erano a mille!
E quella netta sensazione di essere un acrobata in bilico su una fune, sempre in cerca di quell'equilibrio perfetto che non trovi mai, sempre a fare un passo avanti e due indietro per cercare la tanto agognata stabilità...
Forse la cura sta nel dare ascolto ai propri sogni, invece di soffocarli, di reprimerli per paura di far male agli altri...
A volte un simile atteggiamento porta solo a far male a te stessa, e prima o poi scoppi, la disapprovazione diventa rabbia repressa che esplode, e di male ne fai a tutti, anche a chi non ha colpa...
E quindi un paio di scarpe da ginnastica al posto delle ballerine consumate, tanti cerotti, una bella dose di sali minerali e si parte: il golden gate, l'embarcadero di San Francisco, la maratona middletown, downtown e uptown di Manhattan in 3 giorni, con le sue emozioni e le sue stranezze.
Il tramonto dal Rockfeller, la commozione al memorial dell'11 settembre, lo scontato omaggio alla statua della libertà, l'immensità sorprendente del central park, lo stupore davanti alle tele più famose della storia artistica dell'uomo al metropolitan museum...
Sì, il sogno americano esiste veramente, e viverlo è stato meraviglioso!
















martedì 26 marzo 2013

E adesso un pò di rosa...shocking!

Io credo di avere una capacità straordinaria nel farmi piovere addosso liquami, per non dire di peggio...
Scrivo oggi questo post a quasi 3 mesi esatti dal mio ultimo flusso di coscienza. a rileggere oggi quelle parole cariche di speranza e fiducia nel futuro provo un'indicibile sorpresa. Sorpresa per come la vita ti sorprende sempre, nel bene e nel male.
I mulini si sono trasformati in giganteschi mostri di roccia che cercano di schacciarti, le novità si sono trasformate in deludenti domande, le speranze in un periodo di limitata serenità sono diventate i consueti interrogativi del "cosa ho sbagliato".
E nuovamente sola, nuovamente seduta sul divano, nuovamente satolla da una cena troppo frugale e frettolosa, mi trovo a rimuginare sulle insoddisfazioni odierne.
Non bastano formule in excel per azzeccare nella vita di tutti i giorni (io poi nemmeno le so usare....), e non basta cercare di essere positivi e disponibili per far capire il proprio valore. Dopo anni sono ancora qui, con soffocanti attività quotidiane che nulla hanno a che fare con la tua formazione e, sì, possiamo ben dirlo, con la tua professione. Ancora una volta a sentire il peso di un ambiente che ti rifiuta, perchè non appartieni a quel "giro". Non facevi parte del loro entourage, sei entrata in quell'ufficio seguendo un estraneo che loro mai riconosceranno come il loro responsabile, e c'è ben poco da fare, per quanto a livello personale le battute e le risate si sprechino,  a livello lavorativo sarai sempre l'ultima a sapere le cose, quella di cui non ci si può tanto fidare, quella che nessuno riesce bene ad inquadrare...
Viste le premesse la serata rischiava di essere ancora più deprimente ed angosciante...e invece....
E invece si ingoia il rospo, si esce ad un'ora decente (era ancora chiaro, incredibile....), si fa una bella passeggiata che scioglie un pò quel fastidioso nodo alla gola e si fa un pò di sano shopping (H&M, niente di troppo impegnativo per le mie tasche)....
Perchè a volte essere donna è positivo, e un pò di leggerezza risolleva lo spirito.
E allora ecco che una giacchina rosa shocking diventa quel pezzo irrinunciabile che nel tuo armadio proprio non poteva mancare.
E sai che ti dico? Io la giacca rosa shocking la sfoggio alla pesantissima cena aziendale di giovedì, alla faccia di tutti i burgundi e le sceme di guerra.
Tié.